THE SMART TRICK OF SPACCIO DI DROGA REATO THAT NOBODY IS DISCUSSING

The smart Trick of spaccio di droga reato That Nobody is Discussing

The smart Trick of spaccio di droga reato That Nobody is Discussing

Blog Article

La diffamazione è il reato che commette chi offende la reputazione altrui. for every integrare la diffamazione non occorre necessariamente un insulto oppure un commento ingiurioso: è sufficiente anche l’utilizzo di un’immagine, di una foto, di un video clip o di un disegno.

Chiunque può commettere diffamazione. Non occorre rivestire una particolare qualità o possedere determinate doti per potersi macchiare di questo crimine. Trattasi pertanto di reato comune.

Ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di andare avanti e non chiudere come stanno facendo già numerosi siti. Se ci troverai domani on-line sarà anche merito tuo.Diventa sostenitore clicca qui

Rilevanza del fatto narrato - l'interesse pubblico dei fatti esposti risulta prevalente sulla tutela della reputazione. La vicenda non deve soddisfare una mera curiosità  ma assumere rilevanza pubblica anche quando parzialmente attinente alla vita privata del soggetto passivo; 

Innanzitutto va sottolineato che si tratta di un illecito penale comune, dato che può essere commesso da chiunque.

In tempi recenti, Internet ha visto spopolare i social network, primo fra tutti Facebook, andando a ricoprire il ruolo di strumenti di comunicazione maggiormente utilizzati.

L’obiettivo è quello di punire e perseguire tali comportamenti in quanto impediscono il corretto funzionamento della giustizia.

Una conferma dell'applicazione dei suddetti criteri di individuazione è rintracciabile nel caso di un maresciallo della Guardia di Finanza di San Miniato (Pisa), che ha etichettato un collega, che lo ha sostituito nell'incarico lavorativo, con epiteti poco gentili, pubblicando sul social network Facebook, tra i dati personali del proprio profilo, la frase “…attualmente defenestrato a causa dell’arrivo di collega sommamente raccomandato..."[fifteen], alla quale seguivano una serie di insulti e minacce. Il maresciallo, condannato in primo grado a tre mesi di reclusione militare for each diffamazione pluriaggravata, è stato in un secondo momento assolto dalla Corte militare d'appello di Roma, in here quanto le offese sul social network Facebook erano rivolte advert anonimi, dal momento che risultava impossibile riuscire a raggiungere il diretto interessato.

Ipotizziamo che Caio si rechi presso la Procura della Repubblica for each segnalare una presunta condotta illecita inventata e che indichi Tizio arrive responsabile: Caio, infatti, riferisce all’Autorità che Tizio si sia introdotto nell’appartamento della vicina per usarle violenza.

Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore advertisement euro 516.

La reclusione è da quattro a dodici anni, se dal fatto deriva una condanna alla reclusione superiore a cinque anni; è da sei a venti anni, se dal fatto deriva una condanna all'ergastolo; [e si applica la pena dell'ergastolo, se dal fatto deriva una condanna alla pena di morte]

Tuttavia, è fondamentale agire con calma e razionalità, tenendo presente che la gestione di una situazione del genere richiede strategia e pazienza.

In particolare quando un soggetto viene calunniato, gli viene imputata la responsabilità di avere commesso un delitto o una contravvenzione, anche se in realtà è del tutto innocente.

Fare una recensione negativa su un ristorante e pubblicarla su Online non è reato. Lo diventa, invece, nel momento in cui si esorbita dai limiti della critica e si cada in attacchi alla reputazione delle persone.

Report this page